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CHE COS’È LA PERITONITE INFETTIVA FELINA FIP
Frequently Asked Questions

Da alcuni anni si è diffusa sempre più maggiormente la Peritonite Infettiva Felina, comunemente nota come FIP. È una malattia spesso mortale se non viene curata.

La medicina ufficiale non riconosce ancora una cura ufficiale, ma un modo per curare i gatti affetti da FIP esiste, e l’Oasi Felina di Pianoro l’ha sperimentato con successo su centinaia di gatti.

In questa pagina proviamo a dare una risposta alle tante domande che si fanno le persone che hanno un gatto colpito da questa terribile malattia.

CHE COSA È LA FIP?

La Peritonite Infettiva Felina, più conosciuta con l’acronimo FIP (Feline Infectious Peritonitis), è una patologia che colpisce i gatti.

DA COSA È CAUSATA LA FIP?
La FIP è causata da un ceppo del coronavirus felino (FCoV), è tra le più frequenti forme di infezione nei gatti, ed è spesso letale.
LA FIP SI PUÒ TRASMETTERE AGLI ESSERI UMANI?

No, il coronavirus non è trasmissibile alle persone o ad altre specie di animali domestici.

QUALI SONO GLI EFFETTI DELLA FIP? È SEMPRE MORTALE?
Nella maggior parte dei casi questa patologia non rappresenta un problema serio: il FCoV viene attaccato dal sistema immunitario del gatto e il virus viene così debellato, causando al nostro amico a quattro zampe solo qualche piccolo effetto collaterale, ad esempio una lieve diarrea.
In alcuni casi però il virus, una volta entrato nell’organismo del gatto, subisce una mutazione che causa la FIP. Il virus si diffonde oltre che nell’intestino anche negli altri organi interni, danneggiandoli in maniera irreparabile e portando il gatto inesorabilmente alla morte.
ESISTONO DIVERSI TIPI DI FIP?
La FIP si presenta in due modalità differenti: la FIP secca e la FIP umida. Tutte e due possono essere mortali ma la FIP umida è la forma più grave e pericolosa
QUALI SONO I SINTOMI DELLA FIP? LA POSSO RICONOSCERE?
I sintomi della Fip sono estremamente variabili e dipendono molto in che forma colpiscono l’animale, impossibile dare indicazioni per riconosce precocemente la FIP dai sintomi. Possiamo però dire che la forma più diffusa si presenta con letargia, inappetenza, talvolta febbre e diarrea, e con la formazione di liquido in addome e/o nel torace.

Si tratta però della forma più riconoscibile mentre molte altre forme sono difficili da riconoscere. La FIP non ha mai dato speranze di sopravvivenza prima dell’esistenza di questa terapia pertanto non è mai stata molto osservata nell’ambiente medico. Non esiste una specializzazione in FIP o un elenco dei veterinari che la sanno meglio diagnosticare, dipende semplicemente dalla esperienza del medico. Diciamo che una possibile regola è che un veterinario con una carriera più lunga ha molte più possibilità di riconoscerne la sintomatologia.

QUANTO PUÒ VIVERE UN GATTO AFFETTO DA FIP?
Nei casi più gravi il gatto affetto da FIP può morire nel giro di due mesi.
ESISTE UN ESAME SPECIFICO PER DIAGNOSTICARE LA FIP?
No non esiste alcun esame specifico che possa diagnosticare la FIP, questa malattia è diagnosticabile con certezza solo con l’esame autoptico post mortem.
La FIP si può sospettare, un bravo veterinario (ribadiamo veterinario, non una persona improvvisata) la può facilmente sospettare dalla sintomatologia, o anche dal fatto che il malessere del gatto non risponde a nessuna terapia, a questo punto vi sono molti esami che messi insieme possono avvalorare tale sospetto sino a renderlo molto verosimile. È bene però sapere che vi sono casi in cui i sintomi sono difficili da interpretare poichè la sintomatologia difficilmente somiglia ad una FIP, pur essendola.

Va aggiunto che l’attesa degli esami può essere fatale per l’animale mentre utilizzare il GS toglie ogni dubbio, basta iniziare e se il gatto ha la FIP in pochi giorni inizia a stare bene sino, nella maggioranza dei casi, ad arrivare alla scomparsa dei sintomi in soli 10 giorni, a questo punto avuta la certezza della malattia e che il farmaco funziona la terapia andrà proseguita per 84 giorni.

Esiste sul mercato un vaccino contro il Coronavirus ma di fatto è davvero poco utile. Intanto dobbiamo avere la certezza che il gatto non abbia il coronavirus e abbiamo un enormità di gatti risultati negativi agli esami che però hanno sviluppato la FIP, quindi è presumibile che il coronavirus sia in grado talvolta di non rendersi visibile e questo rende inutile il vaccino. Poi la sua copertura non è totale poichè rimane un alto rischio di sviluppare la malattia anche nei gatti vaccinati. Inoltre si tratta di un farmaco che viene somministrato sotto forma di spray che non lo rende proprio comodo. Per concludere la maggioranza dei gatti ha già il coronavirus e trovare chi ne è esente non è facile, potremmo dire di avere un vaccino quando sarà trovata una molecola in grado di eliminare il coronavirus nel gatto e nello stesso tempo proteggerlo dal contrarlo nuovamente.
COME SI CURA LA FIP NEI GATTI?
Dal alcuni anni è largamente usato con successo un farmaco che viene detto sperimentale che cura la FIP Il Medico americano, dottor. Niels Pedersen, ha infatti utilizzato con successo una molecola chiamata GS-441524 largamente usata nella cura del Covid 19.
I GATTI POSSONO GUARIRE DEFINITIVAMENTE DALLA FIP?
Si, se vengono curati in tempo i gatti possono guarire completamente. La guarigione dipende molto dalla gravità della situazione e dalla velocità con cui si inizia la cura.
QUANTO COSTA LA TERAPIA PER LA FIP?
Su questo aspetto si consumano i peggiori crimini che circondano l’uso di questo farmaco, si va dalla richiesta di somme bassissime per chi vende formulazioni fatte in casa, a richieste esorbitanti da chi sul farmaco lucra senza ritegno.

Il costo della terapia varia in base al peso del gatto e al tipo di FIP da cui è stato colpito, esiste una modalità piuttosto semplice per calcolare indicativamente quanto è una spesa congrua per curare il gatto e questa va dagli 8 euro (a iniezione) per ogni chilo di peso per la FIP umida e secca, ai 10 euro (a iniezione) per chilo di peso per la FIP oculare o neurologica.

Un gatto adulto che pesa mediamente 4 chili ci costerà sino a 16 euro a iniezione se ha la FIP umida o secca, oppure sino a 40 euro a iniezione se ha la FIP oculare o neurologica.

Di sicuro non è una terapia economica ma la spesa è distribuita su quasi tre mesi di cura.

È importante non farsi ingannare mai dal costo a cui vi viene venduta la singola fiala, Una fiala può contenere poco farmaco o tanto farmaco, può essere più o meno diluito. Non bisogna pagare sulla base del costo di una fiala ma fare sempre riferimento al costo che ha per voi una singola iniezione. In sostanza è probabile che una fiala dal costo più alto in realtà vi costi meno di una fiala dal costo basso, in quanto contiene una quantità più elevata di farmaco ed in concentrazione più alta.

DOVE È POSSIBILE REPERIRE IL FARMACO PER LA FIP?
Anche se il farmaco contro la FIP non è autorizzato, nel mondo animalista è sempre più utilizzato perché è possibile reperirlo con relativa facilità tramite internet.
In rete però ci sono molti truffatori che speculano su questo farmaco. Per questo vi consigliamo di fare molta attenzione a quello che si acquista on line.
IL MIO GATTO HA LA FIP. COSA FACCIO?
Il nostro consiglio è di rivolgersi innanzi tutto al proprio veterinario di fiducia, e poi alle associazioni animaliste, evitando di affidarsi a sconosciuti e di incappare nei numerosi “spacciatori” di farmaci che si trovano in rete e che speculano su questa malattia.

Ecco alcuni primi consigli:

1. Se vi sono fondati sospetti di FIP non perdete tempo a fare esami dei quali dovete attendere l’esito, cominciate subito la terapia che in pochi giorni vi dirà se il gatto ha davvero la FIP.

2. È preferibile non chiedere informazioni sui social ad ogni persona che ha avuto a che fare con un gatto malato. Ogni caso è diverso e le persone tendono ad umanizzare ogni situazione, riportando falsità o stupidaggini basate su percezioni umane e prive di fondamento medico. In gioco c’è la vita del vostro gatto e non potete affidarla al primo che vi contatta su un social.

3. Quando cercate il farmaco dovete essere voi a cercare chi ve lo procura. Quelli che vi contattano in privato per consigliarvi dei luminari della FIP sono quasi sempre dei truffatori. Affidatevi solo ad associazioni animaliste.

4. Non perdete tempo a cercare chi vi vende il farmaco al costo più basso. Il prezzo dipende da quanto farmaco vi è nel flaconcino e a che concentrazione è. Se un flacone costa meno non significa che state spendendo meno.

5. Non cessate mai di farvi assistere dal veterinario. Questa assurda situazione in cui il farmaco non è autorizzato costringe le associazioni animaliste ad occuparsene, ma i veri medici sono loro, e senza la loro assistenza non è possibile affrontare la cura.

6. Chi pretende solo pagamenti in contanti o su conti esteri vi sta truffando.

7. La terapia per bocca o per iniezioni non sono uguali, non hanno la stessa percentuale di successo, quella per bocca ha una minore percentuale di successo quindi si corre il rischio solo se non si può fare diversamente.

SE INIZIO LA TERAPIA CON GS MA POI SCOPRO CHE IL MIO GATTO NON HA LA FIP, CHE DANNI POSSO PROCURARE ALL'ANIMALE?
La cosa peggiore che può fare questo farmaco è non funzionare, quindi non ci sono pericoli se lo hai usato per un tempo limitato scoprendo poi che non era necessario.
CHE RELAZIONE C'È TRA LA FIP (PERITONITE INFETTIVA FELINA), LA FIV (VIRUS DELL'IMMUNODEFICIENZA FELINA), E LA FELV (VIRUS DELLA LEUCEMIA FELINA) ?
Si tratta di tre malattie totalmente diverse, solo che la FIP è spesso scatenata da una condizione di stress del gatto, quale può essere un indebolimento organico provocato dalle altre due malattie. Quindi la relazione tra queste malattie è che la FIV e la FELV possono essere la causa scatenante della FIP. Il farmaco è in grado di guarire dalla FIP anche i gatti affetti da queste due patologie, ma lo loro aspettative di vita restano basse a causa appunto dell’avanzare di tali patologie.
SE UN GATTO AFFETTO DA FELV O DA FIV GUARISCE DALLA FIP, È POSSIBILE CHE DOPO MOLTO TEMPO ABBIA UNA RICADUTA DI FIP?
In Italia ci sono 1165 milioni di gatti, la cui maggioranza vive in colonie feline, 8 su 10 hanno il coronavirus. Quindi chechè se ne dica il numero di mutazioni in FIP in relazione al numero di gatti è estremamente basso. Fermo restando che la FIP è in fortissimo aumento va comunque tenuto conto che la possibilà in percentuale che un gatto contragga la FIP è molto bassa, che quindi un gatto guarito dalla FIP abbia una ricaduta dopo tanto tempo, e quindi dopo guarigione certa, è infinitesimale. Purtroppo i gatti FELV o FIV guariti dalla FIP non hanno ricadute di FIP, e diciamo purtroppo perchè in questo caso potrebbero ripetere la cura, in realtà i FELV o FIV guariti da FIP hanno una aspettativa di vita molto limitata dalla stessa FELV o FIV che avanza inesorabilmente.
CHE MARCA DI FARMACO MI CONVIENE ACQUISTARE?
Le marche di farmaco (ve ne sono davvero un enormità e ne nascono continuamente di nuove) sono una delle tante menzogne che circolano su questa terapia. Le marche sono una bufala. Le fiale sono tutte uguali poiché nessuna azienda produce davvero questo farmaco. Semplicemente chi lo vende prende il farmaco prodotto dalla casa madre per uso umano e viene adeguato all’uso sui gatti. Le marche servono solo a diversificare i prodotti al fine di poterli vendere a prezzi diversi, e i venditori usano lo stratagemma delle marche per dire che la loro è migliore di quella di altri ma alla fine sono tutte uguali. Vale la pena sottolineare che le fiale viaggiano senza etichette per evitare che vengano riconosciute come farmaci nei controlli postali, le etichette quando sono presenti sono inviate a parte ed è il venditore che le posiziona.
Qualcuno sosterrà che il suo farmaco è comprato in Svizzera, in Germania o altri paesi che danno percezione di affidabilità. ma è falso. I farmaci vengono tutti dalla Cina anche se per motivi logistici talvolta li fanno transitare da paesi più vicini all’europa dove li immagazzinano per rendere più veloci i tempi di viaggio.
I SITI DI VENDITA DI GS SONO SICURI E ATTENDIBILI?
Al momento non esiste una sola segnalazione di vendita di farmaci fasulli da parte dei siti esistenti, possono quindi essere considerati affidabili, ciò che hanno di poco affidabile i siti sono le istruzioni di uso del farmaco e i dosaggi da impiegare, su questo aspetto sono estremamente carenti e non vi consigliamo di fidarvi delle loro istruzioni. Per dovere di cronaca si segnala anche che i prezzi praticati dai siti sono quasi sempre più alti di quelli praticati dai venditori in circolazione.
ESISTONO VENDITORI CHE SMERCIANO FARMACI INADEGUATI?
Purtroppo ne esistono tanti. Si sono diffuse vendite di farmaci prodotti in casa con l’uso di polveri di principio attivo diluito in soluzioni acide. Questi farmaci non sono riconoscibili e non esiste letteratura scientifica in grado di dire se hanno mai davvero salvato dei gatti, la loro affidabilità è davvero bassa, sia per le condizioni igieniche a cui sono stati sottoposti, sia perchè la quantità di principio attivo davvero presente nella fiala non è possibile conoscerla. Inoltre il farmaco originale è l’unico ad avere una ricerca scientifica alle spalle, Al momento la circolazione di questi prodotti sono il pericolo maggiore in cui si può incorrere dopo quello di venditori che danno istruzioni a caso, fondate talvolta sulla malafede, altre sulla esigenza di mostrarsi eruditi in materia, ed altre semplicemente a causa della loro personalità disturbata.
COME POSSO RICONOSCERE UN VENDITORE DISONESTO?
I venditori disonesti si mostrano sicuri di sé, usano termini eruditi e sono estremamente abili nell’ingannare il loro interlocutore, ma ci sono alcune caratteristiche che ne rivelano le vere intenzioni.
1. un venditore disonesto non accetterà mai di aiutarvi dandovi istruzioni di uso del farmaco lasciandovi liberi di comprare il farmaco da altri, pretenderà sempre di essere lui ad indicarvi dove e come acquistare, a prova che dietro la loro azione c’è solo un fine speculativo.
2. un venditore disonesto vi parlerà soventemente malissimo di qualsiasi altro venditore, vi dirà che è un truffatore e si inventerà incredibili nozioni sul contenuto nocivo del farmaco che altri vi darebbero.
3. un venditore disonesto millanterà di avere dietro di sé laboratori di analisi, organizzazioni internazionali, studi veterinari, ma se lo ascoltate bene capirete che difficilmente ha la licenza di quinta elementare.
4. un venditore disonesto vi chiederà di pagare il farmaco su conti esteri o intestati ad altre persone, questa è la caratteristica più frequente utilizzata per eludere i controlli del fisco sulla evasione fiscale. Un venditore corretto vi chiederà sempre di pagare con un metodo tracciabile e rintracciabile.
5. I venditori onesti non si procacciano le vendite, non ti vengono a proporre il loro farmaco in privato, non si propongono, ma semplicemente si rendono disponibili se tu chiedi loro aiuto.
CHE CONCENTRAZIONE DI FARMACO DEVO SCEGLIERE PER IL MIO GATTO?
Al momento in circolazione le concentrazioni più diffuse sono 15, 20 e 30. La concentrazione del farmaco è totalmente irrilevante al fine della riuscita della terapia, l’uso di una concentrazione rispetto ad un altra ha influenza solo sulla quantità di farmaco che poi dovremo iniettare ma non esiste che una concentrazione sia migliore di un altra al fine della riuscita della terapia. Tra le menzogne che circolano vi è che la tal concentrazione sia migliore o che la tal altra sia la peggiore, si tratta di una bufala che i venditori si inventano per sostenere che il loro farmaco è migliore di quello di altri. Se userete una concentrazione alta inietterete al vostro gatto una quantità minore di liquido, viceversa con una concentrazione bassa inietterete una maggiore quantità. In sostanza le basse concentrazioni sono più diluite ma sono egualmente efficaci. Molti venditori usano queste differenze per barare sul prezzo di vendita, ti dicono che il loro prodotto costa meno di quello di un altro ma non ti dicono che è maggiormente diluito e che quindi magari alla fine il costo che devi sostenere è più alto. Altro elemento su cui barano è la quantità di farmaco che c’è dentro la fiala, vi sono infatti fiale con contenuti estremamente diversi. Dovete sempre chiedere quando acquistate che concentrazione ha il farmaco e quanti ML contiene la fiala, solo in questo modo potete confrontare i prezzi di vendita.
CHE DOSAGGIO DEVO SCEGLIERE PER CURARE IL MIO GATTO?

Il virus si evolve ed escono continue mutazioni sempre più aggressive e resistenti. Per questa ragione i dosaggi subiscono adeguamenti indispensabili ad evitare il rischio di recidiva.

FIP senza coinvolgimento oculare o neurologico
Dai 12 ai 15 mg per kg sino al 20esimo giorno, poi sempre 15 mg per kg sino all’84esimo giorno.

FIP con coinvolgimento oculare o neurologico
Dai 15 ai 20 mg per kg sino al 20esimo giorno, poi sempre 20 mg per kg sino all’84esimo giorno.
Coinvolgimento oculare è quando è presente una uveite, o l’occhio si presenta molto bianco come vi fosse la cataratta. L’occhio che lacrima non è coinvolgimento oculare, la terza palpebra chiusa non è coinvolgimento oculare.
Coinvolgimento neurologico c’è quando il gatto ha avuto (anche una sola volta) una crisi epilettica o convulsione, quando la testa trema vistosamente, quando il gatto zoppica da uno o più arti, quando il gatto ha dei crolli delle zampe anteriori o quando il gatto cammina dondolandosi vistosamente come un ubriaco. Sono stati osservati casi di coinvolgimento neurologico in gatti che a lungo e con insistenza leccano il muro o il pavimento senza nessuna ragione plausibile.

COME CALCOLO LA DOSE CHE DEVO INIETTARE AL GATTO?
Il peso del gatto va moltiplicato per il dosaggio scelto. Il risultato deve essere diviso per la concentrazione usata. Il risultato va arrotondato per eccesso.
Esempio gatto di 3,2 KG con un dosaggio scelto di 15 MG per KG ed un farmaco a concentrazione 30
3,2 X 15 = 48 che facciamo : 30 = 1,6 (se il risultato fosse 1,53 si deve sempre comunque arrotondare a 1,6)
DEVO ADEGUARE NEL TEMPO LA DOSE DI FARMACO?
Si, ad ogni variazione di peso va rifatto il calcolo e adeguata la dose verso l’alto o verso il basso, a secondo di come è variato il peso.
HO DIFFICOLTÀ A FARE LE INIEZIONI AL GATTO, POSSO PASSARE ALLA CURA CON PASTIGLIE?
Su questo tema si fa un enorme confusione, Intanto il problema non è se usare le fiale o le pastiglie ma se fare terapia iniettiva o quella orale, poiché oralmente si può somministrare anche la fiala, non vi è alcuna differenza se non quella del sapore che potrebbe risultare meno gradevole. Molti vi diranno che la fiala non si può dare per bocca perchè la soluzione è acida con ph 2, sono i soliti idioti che non sanno che lo stomaco del gatto ha un ph di 1,5 quindi ancora più acido, e che comunque anche il limone ha un ph più acido dello stomaco umano ma nessun è morto per avere bevuto del succo di limone.
La terapia orale funziona sempre come quella iniettiva solo in America, e ora vi spieghiamo le ragioni.

È risaputo che sulla assunzione orale non si conoscono le dinamiche con cui il principio attivo entra per via sistemica, si sa che molti gatti non assorbono sufficiente principio attivo, il che li conduce apparentemente sani a fine cura salvo poi avere una ricaduta (avviene entro un mese dal fine cura, generalmente solo dopo 2 o 3 settimane).
In America hanno disponibile un esame per misurare quanto principio attivo il singolo gatto assimila (ogni gatto ha una assimilazione diversa e non si conoscono le ragioni) a quel punto adattano il dosaggio alla sua capacità di assimilazione e la terapia funziona.
Nel nostro paese questi esami non sono disponibili e quindi non possiamo sapere quanto il singolo gatto assorbirà del principio attivo. Per ovviare a questa mancanza in Italia la terapia orale si fa solo a 20 MG di principio attivo per kg di peso, un dosaggio che dovrebbe compensare un assorbimento minore da parte del gatto, il risultato è che la terapia orale funziona quasi sempre ma non quanto quella iniettiva che da garanzie pressoché totali.
La terapia orale è una buona soluzione ma dobbiamo essere consapevoli che lascia un piccolo margine di rischio di fallimento.
Il consiglio quindi è di farla solo se non vi sono alternative.
La terapia orale non va comunque iniziata prima che sia trascorso un mese da quella iniettiva, perchè il gatto deve avere risolto bene tutta la sintomatologia della FIP in modo da non avere alcuna influenza negativa nell’assorbimento del principio attivo.

COME SI FA LA TERAPIA ORALE?
Intanto la dose di farmaco da somministrare nella terapia orale è sempre di 20 MG per ogni KG di peso del gatto indipendentemente dal tipo di FIP. Per contrastare il fenomeno del minore assorbimento viene consigliato di dare il farmaco al mattino, dopo avere lasciato il gatto a digiuno dalla sera precedente, e di lasciarlo ancora a digiuno per un ora dopo la assunzione del farmaco.
GLI STUDI SCIENTIFICI SULLA TERAPIA CON GS SONO ATTENDIBILI?
il primo studio sul tema è quello del Dr. Niels Pedersen ed è da questo che parte la prima terapia contro la FIP, ed è principalmente a questo studio che noi facciamo riferimento nel curare i nostri gatti. Dopo sono nati moltissimi altri studi che dicono tutto e il contrario di tutto e questo rende difficoltoso orientarsi, per nostra esperienza, sebbene con un approccio che esclude la fede assoluta a tale documento, è bene fare riferimento soprattutto agli studi di Pedersen. Ma perchè diciamo di non sposare con fedeltà tali studi? sia chiaro questi medici sono persone straordinare di indiscussa professionaltà, ma non vivono d’aria, il loro faticoso lavoro non è finanziato dallo stato ma da aziende farmaceutiche private, questo fa si che ogni studio ti dice di non usare farmaci di aziende concorrenti e di usare quelle di aziende amiche, insomma moltissimi consigli sono dettati da interesse commerciale e non da esigenze reali, per questa ragione noi pur riferendoci a tale studio teniamo principalmente conto della enorme esperienza pratica che abbiamo maturato sul campo. Una delle prime cose che abbiamo imparato è che i consigli sui farmaci che non vanno usati in contemporanea al GS sono sostanzialmente falsi, sia quelli di questo studio che di altri studi, cosa tra l’altro facilmente deducibile dal fatto che si contraddicono l’un l’altro, in realtà non esiste alcun problema di reale interazione che valga la pensa di tenere conto. Del resto, ci siamo tutti bene accorti durate il periodo della emergenza Covid 19 di quanto gli interessi delle aziende farmaceutiche abbiano portato illustri luminari ad insultarsi reciprocamente e pubblicamente sulle terapie più appropriate da praticare, ed è chiaro quanto tali interessi inquinino la discussione sul tema. A tutto questo aggiungiamo la montagna di immondizia messa in rete da gattare improvvisate, da amanti dell’omeopatia o da tutto ciò che è naturale, da quelli che hanno inventato nella loro cantina un integratore alimentare miracoloso….. insomma la rete offre una varietà di immondizia infinita.
IL FARMACO HA INTERAZIONI CON ALTRI FARMACI O EFFETTI COLLATERALI?
Il farmaco non ha interazioni importanti con altri farmaci che valga la pena segnalare, durante la terapia, (soprattutto nella fase iniziale) lasciate che il vostro veterinario prescriva al gatto qualunque farmaco o integratore intenda dare a supporto. Non dovete mai abbandonare il veterinario. Chi vi consiglia di fare il contrario va considerato un delinquente. Il farmaco ha la caratteristica di bruciare durante l’iniezione e tende ad infiammare la zona dove è stato inoculato. Questo effetto è variabile a secondo della sensibilità epidermica del gatto, in alcuni gatti è di scarso disturbo in altri può arrivare sino a diventare impossibile proseguire le iniezioni, ma per fortuna i casi limite non sono frequenti.

Per ovviare a questi effetti ci sono due cose che possiamo fare, la prima è diluire abbondantemente il farmaco con soluzione fisiologica o ringer lattato, per ogni iniezione si possono aggiungere dal 5 ai 15 ML di diluizione.

Ci sono una sacco di esperti improvvisati che si raccomandano di non farlo ma è una delle tanti abnormi idiozie che circolano sul web, il nostro corpo è fatto dal 90% di acqua, e sostenere che nel GS che inietti non devi aggiungere acqua è una idiozia. A seconda della sensibilità epidermica del gatto si diluisce la dose in soluzione fisiologica o ringer lattato, questo non incide molto sul dolore avvertito dal gatto durante le iniezioni (tranne che se usi alcune tecniche che non stiamo a illustrare) ma ha una importante incidenza sulla capacità del farmaco di infiammare la zona dove è stato iniettato.

Poi ruotare il più possibile il luogo dove si inietta, sono iniezioni sottocute ed avete a disposizione l’intero gatto, evitate solo zone come il ventre e la collottola nelle quali vi è maggiore sensibilità epidermica.

Nei casi davvero disperati si deve passare alla terapia orale, non è indispensabile usare le pillole, per via orale puoi dare anche la fiala che ha la sola differenza di avere un sapore meno gradito ma agisce allo stesso modo. Ricordiamo però che la terapia ha una percentuale di successo leggermente inferiore.
Ribadiamo che quella della diluizione con quantità importanti allunga il tempo di durata della iniezione e questo rende il lavoro dell’operatore più complesso, ma aiuta enormemente il gatto che ha sensibilità epidermica.

DURANTE LA CURA NOTO DEI PICCOLI PROBLEMI, COSA FACCIO?
Come abbiamo già detto il farmaco ha mostrato effetti collaterali quasi esclusivamente a livello epidermico. Questi effetti sono comunque poco frequenti sopratutto se si seguono i consigli qui riportati.

Prurito: ci sono situazioni in cui il gatto ha prurito addosso, e quindi si lecca e si gratta, questo accade soprattutto in gatti che hanno sofferto di intolleranze con sintomi cutanei, talvolta con l’uso i sintomi calano ma talvolta peggiorano. In questi casi il gatto va protetto da se stesso evitando si faccia danni leccandosi insistentemente o grattandosi.

Piaghe: leggere l’articolo successivo

Pallina dura sulla pelle: non dateci peso, poco tempo e si riassorbono spontaneamente

Piccola zona senza pelo con crosta: non dateci peso, poco tempo e si ripara spontaneamente

Diarrea: è un sintomo che può comparire ad inizio cura e dura poco tempo, viene considerato un effetto della azione del farmaco. Nel caso la diarrea persistesse a lungo va fatto un esame completo delle feci, soprattutto verificata la presenza di parassiti come la Giardia. Vi sono parassiti che possono essere presenti nel gatto restando asintomatici di cui la terapia fa attivare i sintomi, in quel caso si fa la terapia prevista per quello specifico parassita.

Urine molto colorate: è un sintomo che può comparire soprattutto nella FIP umida e viene considerato un effetto della azione del farmaco

AL MIO GATTO SI È FORMATA UNA PIAGA SULLA PELLE, COSA DEVO FARE?
Una piaga è tale se è presente una ferita, una lesione aperta, una lacerazione che da accesso all’interno del corpo dell’animale e si tratta di un effetto collaterale tipico del farmaco. La piaga è come una porta aperta al piano terra con un giardino all’esterno, entrerà polvere, foglie, sporco. Allo stesso modo una piaga farà entrare nel corpo del vostro gatto virus e batteri. Se curata guarisce in poco tempo e non ha alcuna conseguenza, se tralasciata può arrivare a conseguenze molto gravi. La terapia consiste in due cose molto semplici ma che spesso i proprietari di animali sono restii a fare, la prima è impedire con ogni mezzo che il gatto si possa leccare o grattare in quel punto, il vostro gatto è in grado di fare danni devastanti durante la notte e al mattino vi ritrovate a gestire una situazione molto brutta, dovete impedire che lui lo possa fare con ogni mezzo a partire dal collare elisabetta o tutina. La seconda è dare sulla ferita del farmaco disinfettante in crema (NO LIQUIDO) perchè possa formare una pellicola protettiva che faccia da barriera a virus e batteri. Sul tipo di crema chiedete al vostro veterinario. Mai usare metodi fai da te, non usate alcool o altri disinfettanti liquidi, non usate Betadine o altri disinfettanti allo iodio, abituatevi a consultare il veterinario e non il vicino di casa che nel 1988 ha curato così bene una ferita del suo gatto.
PERCHÈ LA TERAPIA VA FATTA PROPRIO PER 84 GIORNI?
Il farmaco non uccide il virus, non ha una azione di aggressione nei confronti del virus, agisce sui meccanismi con con lui si riproduce e ne inibisce la riproduzione. Quindi il virus muore lentamente di morte naturale non potendosi riprodurre, vien calcolato che 84 giorni è il periodo in cui si ha certezza della sua scomparsa.
DEVO STERILIZZARE IL GATTO CHE STA FACENDO LA TERAPIA CONTRO LA FIP, QUANDO LO POSSO FARE?
La sterilizzazione dei gatti va fatta assolutamente mentre il gatto è sotto terapia, dopo circa un mese che viene curato e quindi non ne manifesta più i sintomi può essere sterilizzato. Se non è stato possibile farlo durante la terapia non ci sono indicazioni scientifiche su quanto tempo attendere dopo il fine cura, ma noi consigliamo di attendere sei mesi per il maschio e 12 mesi per la femmina.
DEVO VACCINARE IL GATTO CHE STA FACENDO LA TERAPIA CONTRO LA FIP, QUANDO LO POSSO FARE?
Il gatto non va vaccinato durante la terapia, consigliamo di attendere 12 mesi dopo il termine della terapia per rinnovare il vaccino.
IL MIO GATTO NON HA LA FIP MA TEMO ABBIA IL CORONAVIRUS POSSO FARGLI LA TERAPIA CON GS IN MODO DA ELIMINARE IL CORONAVIRUS E DORMIRE SONNI TRANQUILLI?
La terapia con GS, oltre ad avere costi non indifferenti, è comunque una terapia che comporta una certa sofferenza al gatto che dovrà subire iniezioni dolorose per 84 giorni, oltre al fatto che faremo entrare per via sistemica farmaci che non sono esenti da effetti collaterali. Fargli la terapia in assenza di FIP è un gesto inutile (il coronavirus si può riprendere di nuovo) e secondo noi è anche un atto egoista e criminale, ricordiamo che la nostra missione è curare i gatti, non le angosce dei loro padroni.
LA FONDAZIONE OASI FELINA DI PIANORO APPLICA UN RICARICO SUL COSTO DELLE FIALE QUANDO LE FORNISCE?
Sul costo del farmaco applichiamo esclusivamente i costi della sua gestione, le spese per spedirlo ad esempio, ed i costi che sosteniamo in caso il farmaco arrivi rotto o vada smarrito dal corriere (farsi rimborsare dal corriere è un impresa ma noi rispediamo nuovamente e gratuitamente). Inoltre se un gatto è a rischio eutanasia, perchè il proprietario non lo vuole curare, prendiamo il gatto presso la nostra struttura, lo curiamo gratuitamente e troviamo per lui una nuova famiglia. Analoga procedura se terminata la terapia si presentasse una recidiva, prendiamo il gatto presso la nostra struttura lo curiamo gratuitamente e lo restituiamo guarito alla sua famiglia. Vale la pena sottolineare che ogni anno la Fondazione cura gratuitamente dai 400 ai 600 gatti e che il bilancio delle entrate e delle uscite è pubblico, certificato da un revisore dei conti e supervisionato dalla pubblica amministrazione. Tutti i versamenti sono tracciabili e contabilizzati.
OGNI QUANTO TEMPO DEVO FARE ESAMI DI CONTROLLO AL MIO GATTO IN CURA COL GS?
Il protocollo prevede esami ad inizio cura, a metà cura e al termine della cura. Ma bisogna chiarire bene a cosa servono. Quasi tutti si aspettano che gli esami dicano se il gatto sta guarendo o se è guarito e questa è una aspettativa sbagliata. Gli esami vi dicono solo ed esclusivamente come sta il gatto in quel momento, ma non vi darà alcuna indicazione se il gatto è guarito o a che punto del percorso si trovi. Il gatto è guarito quando il coronavirus è totalmente morto, e non ci sono esami di alcun genere che possano darvi questa risposta, quindi un gatto che a fine cura ha degli esami perfetti può essere ancora malato e ripresentare la malattia dopo pochi giorni, al contrario esami non perfetti possono esservi anche se il gatto è guarito e gli serve solo tempo per ristabilire valori corretti. Saprete se il gatto è guarito solo dopo avere cessato la cura e accertato che per un mese la malattia non si ripresenta e non c’è esame che vi dia alcuna risposta preventiva. In sostanza quando facendo gli esami durante la cura questi risultano buoni non dovete minimamente abbassare la guardia, perchè non sono sintomo di guarigione certa.
POSSO INIZIARE LA TERAPIA CON UN DOSAGGIO ALTO PER ATTACCARE LA MALATTIA PER POI ABBASSARLO DURANTE IL PERCORSO?
No. Per evitare la farmaco resistenza, è regola fondamentale utilizzare il dosaggio minimo efficace per aggirare lo sviluppo di farmaco resistenza che ne limiti l’efficacia.
IN MERITO ALLA TERAPIA FIP MI POSSO FIDARE DEL MIO VETERINARIO?
Ci sono moltissimi venditori di farmaci che consigliano di non farsi seguire dal veterinario, tali consigli sono un vero crimine, non potete curare il gatto senza il supporto del veterinario, ci sono moltissime cose che ruotano intorno ad una malattia che vanno seguite esclusivamente dal veterinario, ad esempio il contrasto alla debilitazione organica del gatto, esami per accertarsi dello stato di salute, la cura di eventuali effetti collaterali e molte altre cose. Ciò nonostante è bene sapere che la mancata autorizzazione all’utilizzo di tale farmaco da parte del veterinario ha fatto si che loro non ne sappiano quasi nulla di questa terapia, e di conseguenza qualche errore lo commettono se si cimentano in consigli sul come farla. Il più grave è quello di attendere esami prima di iniziare la cura, quasi sempre la attesa degli esami fa iniziare la cura troppo tardi ed il gatto muore, attendere esami che non possono dare risposte certe è una cosa da evitare. Il farmaco non procura alcun danno se viene fatto ad un gatto senza la fip e ti dice in pochi giorni se il gatto non ha la FIP, lo fa ad una velocità molto superiore a qualunque esame. Un altro errore viene commesso nello stabilire la dose di GS da iniettare al gatto, quasi sempre la dose è sottostimata, vuoi perchè vengono sottovalutati sintomi oculari o neurologici che richiedono un dosaggio più alto, vuoi perchè non sono aggiornati sulla evoluzione della terapia. Quindi per concludere il supporto del veterinario è irrinunciabile, ma non per la gestione diretta di questa terapia che non conoscono.
DURANTE LA CURA POSSONO PRESENTARSI EVENTI IMPREVEDIBILI?
In moltissimi casi la FIP è provocata da una malattia che debilita il gatto ma che non mostra dei sintomi suoi nell’immediato, accade così che i sintomi che arrivano visibili sono quelli della FIP, noi facciamo la cura contro la FIP, il gatto migliora perchè la FIP viene controllata ma nel frattempo la malattia principale si manifesta, a questo punto possono comparire sintomi della malattia sottostante, quindi se in corso di cura si manifestano sintomi anomali va coinvolto il veterinario affinchè approfondisca la natura di quei sintomi.
IL MIO GATTO PUÒ AVERE UNA RECIDIVA ANCHE DOPO ESSERE GUARITO?
La recidiva della malattia si presenta quasi sempre entro un mese dal termine della malattia, quasi sempre in forma più aggressiva della precedente, la causa della recidiva è sempre il sottodosaggio del farmaco, attuato per ignoranza dei protocolli aggiornati o perchè si sottostima la gravità di FIP che affligge il gatto, scambiando ad esempio una forma oculare come semplicemente forma umida. Purtroppo tanti venditori (e anche siti) per incentivare le vendite consigliano dosi di farmaco inadeguato, con un conseguente risparmio di spesa di cui si pagherà le conseguenze a fine cura, con la recidiva che costringerà a ricominciare la terapia da capo ad un dosaggio stavolta altissimo.